ChatGPT copywriting

Data

14 febbraio 2023

La Chat GPT (o ChatGPT) è oramai un argomento molto discusso in questi giorni: desta infatti particolare interesse una tecnologia in grado di produrre contenuti sulla base di modelli acquisiti da altri testi recuperati direttamente dal web.

Abbiamo conversato con Fabio Padoan, docente del corso di Formazione Continua di IED Milano in Content Management and Copywriting e Chief Strategy e Creative Officer presso Together - una delle più importanti agenzie creative di Milano - proprio per comprendere meglio se e come il prototipo sviluppato da OpenAI possa determinare un’evoluzione della figura del copywriter.

Nella vostra agenzia state già utilizzando questa nuova intelligenza artificiale? Avete avuto la percezione che possa in qualche modo trasformare il vostro lavoro?
L’intelligenza artificiale è una tecnologia purpose destinata a irrompere in tutti gli aspetti della nostra vita, ma solamente nei prossimi anni comprenderemo in che modo e in quali campi la trasformerà: oggi siamo in una prima fase di esplorazione di Chat GPT ed è difficile prevedere tutti gli sviluppi. 

In agenzia siamo in una fase di sperimentazione, ma anche di scoperta, grazie all’intervento di professionisti esterni che ci aiutano a comprenderne tutte le potenzialità.
In queste settimane stiamo vedendo come Chat GPT possa aiutare nella composizione di  testi informativi - come ad esempio le descrizioni dei prodotti di un e-commerce - o comunque nello svolgimento di operazioni meccaniche che si basano su azioni logiche molto semplici: ricevere degli input, cercare informazioni e infine unirle in una sintassi corretta e comprensibile.

Chat GPT quindi non sostituirà la figura del copywriter, ma può diventare uno strumento in più al nostro servizio: il copywriter è come un direttore d’orchestra e l’intelligenza artificiale è un nuovo strumento musicale a sua disposizione. Nel nostro lavoro dobbiamo essere in grado di utilizzare tanti strumenti e avere il talento e la capacità di scegliere quelli più adeguati al raggiungimento del proprio scopo.

Nel caso in cui la Chat GPT o altre AI dovessero in futuro diventare uno degli strumenti primari di scrittura e noi “solamente” le menti della creatività, il ruolo del copywriter quale diventerebbe?
Quando si parla di AI non possiamo parlare di creatività, intesa come ricerca dell’idea, ma più di ispirazioni e di execution creativa: la tecnologia artificiale potrà mettere in pratica l’input della creatività da noi data e raccontarla in mille modi diversi.

Un copywriter parte da insight umani che prevedono una conoscenza sia delle persone sia dei brand, dei loro valori e della storia della loro comunicazione, considerando un determinato momento storico e un preciso contesto, e crea messaggi coinvolgenti capaci di avere un impatto nella vita delle persone. 

Quindi Chat GPT non può sostituire l’uomo, al massimo sostituisce il lavoro meccanico dell’uomo che potrebbe essere eseguito da una macchina. Sono due cose molto diverse. Come sempre, sarà compito degli essere umani, e in questo caso dei copywriter, non farsi soppiantare. Come? Non prendendo le distanze dalla tecnologia, ma diventando suoi alleati e imparando a conoscerla in maniera approfondita: bisogna ricordare che la tecnologia è un mezzo e non un fine

Realizza uno storytelling efficace e coinvolgente in grado di esaltare i reali valori dei brand seguendo il corso di Formazione Continua di IED Milano in Content Management and Copywriting.

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