Data

12 aprile 2023

Progettista, ricercatore di tendenze e creative director. Dal 2010 insegna presso IED Milano come Coordinatore della specializzazione Shoes&Accessories

Alon Siman Tov è un Fashion Designer di origini israeliane che, dopo aver completato i suoi studi in terra natia, decide di spostarsi in Italia nei primi anni '90 per seguire il suo sogno di lavorare nel mondo della moda. L'inizio della carriera professionale nella maison Enrico Coveri a Firenze, e in seguito da Roberto Cavalli. All'inizio del 2000 la collaborazione con Romeo Gigli come progettista e ricercatore di tendenze, poi la lunga esperienza da creative director per Levi's. Dal 2010 assiste gli studenti del Corso Triennale in Fashion Design di IED Milano per quanto riguarda la specializzazione in Shoes and Accessories Design.

Alon si è reso disponibile a parlare con noi e spiegarci meglio cosa significa intraprendere questo percorso di studi:

 

La specializzazione in Shoes and Accessories Design viene scelta all’inizio del percorso triennale in Fashion Design oppure in seguito?

Il primo anno in Fashion Design è lo stesso per tutte le matricole del corso. In seguito, verso maggio, si sceglie se specializzarsi in accessori o rimanere nell’ambito più generale del Fashion Design. Quindi, nella minor di accessori, c’è sempre una parte del percorso in comune con fashion design per quanto riguarda le materie teoriche, ma con l’aggiunta di ore di laboratorio e attività dedicate all’accessorio. 

La maggior parte delle materie sono uguali, stesso programma ma deviato sulla branca “Accessories”.

 

Qual è il valore aggiunto di questa specializzazione?

Innanzitutto, è importantissimo capire che gli accessori sono il segmento della moda che genera gran parte del fatturato delle aziende del settore. Non sempre l’abbigliamento genera gli introiti maggiori del brand e chi si specializza in shoes & accessories sa che si formerà come una figura professionale molto ambita nel mondo del lavoro di oggi.

Al momento non sono tanti i designer specializzati in accessori. Questo comporta una minor competizione nel settore.

Generalmente chi termina questo percorso di studi risulta entusiasta della propria scelta e questo è supportato da una percentuale molto elevata di impiego a pochi mesi dal conseguimento del diploma. 

Attualmente, oltre a IED, sono poche le scuole ad offrire questa specializzazione. Inoltre, sono tante le tecniche di lavoro che adesso sono la base per chi studia questa disciplina ma che la nostra scuola adoperava già tempo fa. Oggi IED sta perfezionando un programma di design inclusivo da includere nel proprio corso.

 

Quali sono le tecniche attraverso le quali si punta a formare chi decide di intraprendere questo corso di studi?

La base è sempre l'approccio IED: learning by doing, quindi è fondamentale che si sappiano utilizzare gli strumenti pratici che poi effettivamente sono quelli che verranno utilizzati nel momento in cui si inizierà a lavorare da professionisti. 

C’è ovviamente anche una parte di progetto ma più di tutto si vuole formare la figura professionale a tutto tondo dandogli una conoscenza completa del mestiere e non soltanto focalizzata su un settore specifico, o su un prodotto in particolare. Le conoscenze vengono applicate alle necessità e ai clienti reali nel sistema moda.

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