Data
08 Settembre 2023 - 10 Settembre 2023
Orario
15:00 - 19:00
Fruizione
In presenza
Gli interventi installativi e performativi dagli studenti del Master in Visual Arts for the Digital Age riflettono sui cambiamenti che stanno ridisegnando il Pianeta a causa dell’interazione con la tecnologia
Dall’8 al 10 settembre 2023 gli spazi di Careof all’interno della Fabbrica del Vapore ospitano Denoise, mostra collettiva degli studenti e delle studentesse IED Milano Maria Daniela Cimarelli, Erica Gariboldi, Camilla Lucarelli, Ottavio Mannarino, Sofia Masiello, Monica Rivolta, Emma Scarafiotti, Mattia Solazzo del Master in Visual Arts for the Digital Age. Protagonista è una selezione di opere inedite realizzate durante l’anno di Master, curata dal docente Simone Santilli insieme alla tutor Lucia Cristiani. Gli studenti hanno anche lavorato in gruppo alla realizzazione di un videomapping combinando volumi, superfici e suono su più livelli di narrazione, a cura dello studio Karmachina.
PERCHÉ DENOISE
Denoise è il processo di riduzione o rimozione del rumore da un segnale, ripulendolo così da eventuali distorsioni. In senso più ampio il titolo è un invito a riflettere sui cambiamenti che stanno ridisegnando il pianeta e il nostro stare al mondo. Il vertiginoso passo dello sviluppo tecnologico e quello altrettanto rapido della crisi climatica si riverberano su ogni aspetto delle nostre vite, dando luogo a nuove forme di coesistenza e conflitto. Il rumore può assumere allora la forma della frammentazione della concentrazione imposta agli utenti dal capitalismo cognitivo, ma anche diventare la materia prima su cui operano algoritmi di vario livello, da quelli che filtrano i contenuti online a quelli che filtrano i contenuti delle intelligenze artificiali. In sé, dunque, il rumore non è negativo o positivo, ma parte della costruzione di un significato, un’espressione dell’orizzonte della possibilità.
Prendono così forma nel percorso espositivo nove interventi installativi e performativi, dove l’interazione con le nuove tecnologie diventa motore di riflessione e viene messa a confronto con la storia, le leggende, la società, il linguaggio, la memoria, l’infanzia e la malattia.
LE OPERE IN MOSTRA
Maria Daniela Cimarelli esplora la relazione tra tecnologia, stereotipi del corpo e giudizi nell’era dei social network; Emma Scarafiotti lavora sul rapporto tra oggetti iconici del passato di un individuo e la rappresentazione del corpo attraverso un’installazione che combina audio, video e performance live; il corpo è al centro del lavoro di Sofia Masiello, che ha trasformato le sue secrezioni in una cosmogonia fittizia ispirata all’immaginario scientifico della corsa allo spazio nella quale lo spettatore è invitato a una intima connessione con l’artista tramite il respiro; sulla corruzione della memoria intesa come archivio si concentra invece Monica Rivolta, che invita lo spettatore a rapportarsi con la fragilità del ricordo e i vuoti della memoria; la codifica è al centro dell’opera di Camilla Lucarelli, che si concentra sul ruolo comunicativo del vuoto a partire dalle sue applicazioni in ambito tipografico; il potenziale dell’intelligenza artificiale di offrire nuove narrazioni o di riscrivere quelle esistenti è invece il fulcro dell’opera di Mattia Solazzo, che combina figure mitologiche occidentali e orientali per produrre un nuovo immaginario, mentre, Ottavio Mannarino impiega, i generatori text-to-image per codificare le parole di uno dei testi fondanti della letteratura occidentale: la Divina Commedia.
Il lavoro individuale dell’artista diventa, dunque, corale, riprendendo il concetto di rumore che per natura è composto dai suoi interpreti, abitanti di un ecosistema ibrido tra reale e digitale.
Il videomapping collettivo in mostra è una rivisitazione e reinterpretazione di sette sculture dello storico Gruppo T che diventa teatro di un viaggio ideale attraverso altrettante situazioni comunicative – Linguaggi Paralleli, Disarmonie, Traduzioni Simultanee, Dialoghi Impossibili, Nuovi Silenzi e Sconfinamenti – a raccontare la ‘de-programmazione’ dell’Arte Programmata: la vittoria del disordine sull’ordine, la fecondità del caso più che del programma, il frastuono dell’attività industriale che diventa silenzio digitale. Il Rumore che non si dichiara più, ma agisce e confonde, contiene e racconta, distrae e ispira. In quest’ottica, l’operazione di denoising come atto positivo e conoscitivo consiste – paradossalmente - nel rendere visibile il rumore stesso.
DENOISE IN BREVE
Opening: 8 settembre, ore 18
Visitabile il 9 e 10 settembre, dalle ore 15 alle 19
C/o Careof, Fabbrica del Vapore
Via Giulio Cesare Procaccini 4, 20154 Milano - Ingresso libero
Performance:
08 settembre h19.00 INVOLUCRUM di Emma Scarafiotti
08 settembre h20.00 La Variante di Turing di Erica Gariboldi