Dalle installazioni interattive ai visual in tempo reale, la fusione tra arte e tecnologia sta aprendo nuove strade per i professionisti della creatività.
Data
09 giugno 2025
Dalle installazioni interattive ai visual in tempo reale, la fusione tra arte e tecnologia sta aprendo nuove strade per i professionisti della creatività.
Per esplorare questo scenario professionale in continua evoluzione, Franz Rosati, Coordinatore del Master in Immersive Spaces di IED Roma, ha selezionato una serie di progetti significativi sviluppati da docenti del corso.
Questi esempi mostrano come artisti, designer e developer utilizzino strumenti audiovisivi, ambienti di coding e design spaziale per creare esperienze sensoriali potenti, capaci di coinvolgere il pubblico in modi inediti.
Se la tua passione è l’intersezione tra creatività, interattività e tecnologia, il Master in Immersive Spaces ti offre lo spazio per imparare a immaginare e costruire le esperienze immersive di domani.
Scopri i progetti selezionati qui sotto.
Franz Rosati collabora da anni con Artpoint, un’agenzia parigina impegnata nella diffusione dell’arte digitale negli spazi pubblici attraverso schermi e superfici di grande formato. Le sue opere reinterpretano il rapporto tra tecnologia, arte e spazio, trasformando le installazioni digitali in sistemi vivi e reattivi, in grado di rispondere all’ambiente e alla presenza del pubblico.
In occasione dell’ultima edizione del Dour Festival, Daniele Imani Nobar ha realizzato un’esperienza visiva immersiva a supporto dei DJ set di Amelie Lens e Milo Spykers. La performance, sviluppata insieme alla visual artist Deborah Mora, ha utilizzato un allestimento circolare a LED wall e ha previsto l’improvvisazione in tempo reale di found footage. Un tool progettato su misura ha permesso agli artisti di manipolare i visual live, adattandoli dinamicamente al ritmo e all’intensità della musica.
Fondata dalla Curatrice Daniela Cotimbo, Re:Humanism è una piattaforma dedicata all’esplorazione del rapporto tra arte contemporanea e tecnologie emergenti, con particolare attenzione all’intelligenza artificiale. L’iniziativa principale è un premio biennale internazionale che sostiene artisti che lavorano con tecnologie avanzate. Oltre al premio, Re:Humanism promuove mostre, workshop, programmi pubblici e momenti di riflessione critica sul ruolo dell’AI nella produzione artistica.
Al Shelter Club di Amsterdam, artisti visivi collaborano regolarmente con la programmazione musicale del locale per creare esperienze immersive attraverso LED wall. In uno di questi progetti, sviluppato con Deborah Mora, sono stati selezionati e manipolati videoclip in base alla qualità del movimento. Grazie a una complessa catena di effetti visivi, il contenuto si è trasformato in una performance sinestetica sincronizzata al ritmo musicale, arricchendo l’esperienza sensoriale del pubblico.