“Bionica e Design. Carmelo Di Bartolo e il Centro Ricerche IED. Esperienze memorabili da 30 protagonisti”

Data

13 gennaio 2020

I designer IED allievi e collaboratori di Di Bartolo ripercorrono, con le loro testimonianze, una storia lunga 40 anni. Appuntamento il 22 gennaio, ore 18, in via Pietrasanta 14.

La bionica applicata ai processi di advanced design. Da 40 anni si muove in quest’alveo la ricerca di Carmelo di Bartolo, designer e tra i primi alumni IED, l’Istituto di cui è stato anche docente e Direttore e in cui nell’82 fonda il CRIED – Centro Ricerche Istituto Europeo Design, da cui sono passate generazioni di allievi e collaboratori dello stesso Di Bartolo, oggi affermati designer e accademici. Trenta di essi gli rendono oggi omaggio con personali contributi nel volume “Bionica e Design. Carmelo Di Bartolo e il Centro Ricerche IED. Esperienze memorabili da 30 protagonisti”, che sarà presentato mercoledì 22 gennaio, alle ore 18, nella sede IED Milano di via Pietrasanta 14, in un momento celebrativo moderato dal Professor Amilton Arruda, editor del libro e coordinatore di LAB Biodesign.

Già nei primi anni ‘80 il Centro Ricerche IED (già Centro Ricerche Strutture Naturali) si occupava di bionica, di sostenibilità e minimo impatto energetico, analizzando le forme, le geometrie strutturali e i modelli di crescita della natura per derivarne principi e regole per una progettazione umana consapevole. In questo senso Di Bartolo è stato un pioniere, istituendo nell’86 il Master biennale in Bionica e Designun grande visionario che ha insegnato a tutti noi studenti a guardare il mondo nelle sue più naturali manifestazioni per capire il funzionamento vero delle cose – afferma nella prefazione al libro Emanuele Soldini, Direttore IED Italia e allievo in prima persona di Di Bartolo -. Questo libro rende omaggio a una persona, un ricercatore, un designer che ha dato tanto alla nostra Istituzione contribuendo alla formazione di intere generazioni di designer innamorati del proprio mestiere”.

“La Bionica applicata al Design, lo studio delle strutture naturali attraverso modelli analogici, ci ha permesso di vivere momenti di fertilizzazione incrociata, un modo nuovo di relazionarsi al progetto, di creare una grammatica comune, trasversale alle discipline, determinato una vera ‘scuola’ nel modo di approcciare il progetto e affrontarne i passaggi in modo credibile e sostenibile. La mia formazione non convenzionale, mi ha permesso di iniziare percorsi non ortodossi, dando la priorità all’approccio intuitivo e sperimentale – commenta Di Bartolo stesso -. Devo ringraziare i molti collaboratori e colleghi di prima istanza che hanno avuto la determinazione, costanza e capacità di mettere in ordine le tante ‘schegge’, tentando la sistematicità e il metodo”.

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