“Il mio rapporto con lo IED inizia nell'87, quando l’allora direttore Cappabianca chiese la mia disponibilità a dirigere il dipartimento di Architettura”.
Data
14 giugno 2024
“Il mio rapporto con lo IED inizia nell'87, quando l’allora direttore Cappabianca chiese la mia disponibilità a dirigere il dipartimento di Architettura”.
Così inizia il racconto di Francesco Moschini, storico dell’arte e dell’architettura, curatore e docente universitario, che allo IED ha trascorso più di dieci anni, prima come direttore del dipartimento di Architettura, poi come direttore di sede. Lo abbiamo incontrato in occasione del cinquantesimo anniversario della sede romana IED, per raccogliere la sua preziosa testimonianza. “Quando ho iniziato a dirigere la sede romana, nel ’93, dopo gli anni di conduzione del dipartimento di Architettura dal 1987, ho dovuto far fronte a una riconfigurazione complessiva di tutti i dipartimenti, con i relativi docenti” ci racconta il prof. Moschini. “Eravamo passati dalla sede di Palazzo Ferraioli, in pieno centro, che rappresentava una dimensione plurima, alla sede di Via Salaria, che era un po’ più arrangiata, non proprio il luogo ideale per quei dipartimenti, fino a quando abbiamo trovato una nuova sede, in via Alcamo, che è ancora quella attuale”.
Da direttore, Moschini aumenta il numero di ore dedicato alla formazione degli studenti. “Per cercare riparo dall’idea che una scuola costosa non fosse di grande impegno e di grande coinvolgimento, ho cercato di costruire una solida e rafforzata formazione”, ci spiega. L’impegno della didattica passa quindi da alcune ore mattutine a tutta la giornata, viene arricchito da attività extra-disciplinari nei pomeriggi e nei fine settimana, e l'offerta culturale si arricchisce di nomi di straordinario calibro: in quegli anni, gravitano allo IED di Roma da David Lachapelle a Carla Accardi, da Giovanni Gastel ad Art Spiegelman fino ad Alfredo De Santis.
Inoltre, Moschini dà grande importanza alla dimensione editoriale delle attività culturali ed espositive sia nella sede dell’Istituto che in luoghi istituzionali pubblici come l’Istituto Universitario dell’Architettura di Venezia (IUAV) o il RIBA (Royal Institut of British Architect) di Londra. “Era la prima volta che studenti e docenti venivano gratificati con il loro diretto coinvolgimento in operazioni editoriali, con libri, cataloghi, mostre pubbliche”, continua. “Questo per me era un modo per risarcire sia gli studenti, perché potessero avere dei ritorni spendibili una volta chiuso il ciclo formativo che i docenti, perché trovassero uno stimolo anche nel riscontro degli esiti pubblici del loro lavoro in IED”. Tra le pubblicazioni di quegli anni, ricordiamo Convergenze, esito di un ciclo di mostre tra otto coppie di artisti a confronto, composte da un giovane emergente e da un artista più famoso e già ampiamente riconosciuto dalla critica, Transizioni, che ha visto impegnarsi IED insieme a sei comuni calabresi in un complesso progetto di strategia comunicativa tra mondo della scuola e società, Abitare il tempo, ciclo di mostre a cadenza annuale dedicato alle “riedizioni” di oggetti di design e altro della nota rassegna veronese. “Ho provato a storicizzare le grandi personalità che abitavano quegli spazi”, spiega Moschini. “Avevamo addirittura elaborato una rivista interna al Dipartimento che si chiamava ‘Lapilli’, in cui ospitavamo gli scritti degli studenti, le riflessioni sulle varie attività culturali. Tra gli studenti di quegli anni ricordo tra i tanti Gabriele Dell’Otto, che oggi è un importantissimo illustratore”.
Il contributo di Moschini non si ferma alla sola sede romana, ma si estende anche alle altre sedi IED. Un esempio tra tutti è fornito dal progetto In principio era il prodotto, una rielaborazione grafica, inedita e corale di molti prodotti della Procter & Gamble realizzata dagli studenti IED di Roma, Milano, Torino e Cagliari. Un progetto che diventa mostra e poi una pubblicazione.
Moschini è, oggi, uno tra i maggiori critici indipendenti di arte e di architettura. Ha costituito nel tempo una sua straordinaria Collezione di disegni ed opere originali tra arte, architettura, design, fotografia, grafica e illustrazione, interamente fruibile on line, dedicata agli autori più importanti nazionali e internazionali, frutto di collaborazioni con gli stessi. Dal gennaio 2011 è stato eletto Segretario Generale dell'Accademia Nazionale di San Luca. Al momento, nella sede della sua Fondazione A.A.M. Architettura Arte Moderna - di Roma, è presente la mostra “In successione: la serie come diagramma temporale”, con lavori di Roberto Caracciolo, Paolo Cotani, Costantino Dardi, Guido Guidi, Carmengloria Morales, Giuseppe Uncini, tutte opere della collezione privata di Francesco Moschini, che costituisce la terza tappa di una iniziativa scandita in più momenti, in sequenza, con il coinvolgimento ogni volta di artisti, architetti, fotografi e altre personalità che hanno costituito la storia quarantennale dello spazio AAM.
Tutte le info su: www.ffmaam.it/
*Ph: Istituto Europeo di Design, Roma / 25 marzo 1999 - A scuola con i grandi fotografi: David Lachapelle. Presentazione e coordinamento di Francesco Moschini dell'incontro con David Lachappelle sulla sua attività di fotografo allo I.E.D. di Roma
Copyright: gli autori; Gabriel Vaduva | Archivio FFMAAM
Courtesy: FFMAAM | Fondo Francesco Moschini A.A.M. Architettura Arte Moderna
In principio era il prodotto
A cura di: Osvaldo Adinolfi, Simona Caroselli, Francesco Moschini, Luciana Rattazzi. Testi di: Alessandro Mendini, Francesco Moschini, Emanuele Pirella. Coordinamento generale e progetto grafico: Mario Peliti
Transizioni. Sei Comuni di Calabria tra mito, quotidianità e progetto: Cittanova, Melicucco, Polistena, Rosarno, S. Ferdinando, S. Giorgio Morgeto
A cura di Francesco Moschini, Gianfranco Neri, Renato Partenope. Coordinamento editoriale Fabrizio Fioravanti, Luciana Rattazzi.
Convergenze
Volume riassuntivo, Convergenze: Otto coppie di artisti a confronto, Collana diretta e testi di Fabio Briguglio e Francesco Moschini, Edizioni LITHOS Editrice / A.A.M. 1997.