Data

21 agosto 2023

La rivista Harvard Business Review Italia, ha dato spazio alle riflessioni del Coordinatore del Master in Event Management, Andrea Baccuini, sul futuro dell'organizzazione di eventi.

Andrea Baccuini, Coordinatore del Master in Event Management, ha scritto un articolo per HBR Italia. Il docente analizza il cambiamento in atto nell'ambito dell'Event Management, dovuto alla progettazione di nuove aree urbane multifunzionali che ancora faticano a fungere da luoghi di aggregazione sociale, ad esempio accogliendo eventi open air, generando nei fruitori il sense of place

 

Uno dei primi insegnamenti in materia di eventi riguarda la funzione dei riti all’interno della società. Si ricorre all’espressione effervescenza collettiva per definire lo stato emozionalmente carico che si sprigiona nel corso di un’esperienza condivisa da un gruppo e che permette di rafforzare il senso di appartenenza attraverso la vicinanza fisica e un comune oggetto d’intesa.
Chi si approccia all’Event Management impara che il successo di un’esperienza si misura dall’audience engagement, ossia dalla capacità di promuovere la partecipazione del pubblico attraverso azioni mirate di intrattenimento (composizione di intra e tenere) nel luogo deputato all’incontro.

Cosa c’entrano l'Event Management e l’importanza dei riti con le trasformazioni urbanistiche delle città che abitiamo?
È evidente che siamo nel mezzo di una riformulazione degli usi dello spazio, la fisionomia dei luoghi che viviamo sta cambiando vorticosamente per effetto della progettazione di nuove aree urbane multifunzionali; a caratterizzare i quartieri e i distretti in divenire è la stretta convivenza di tre destinazioni d’uso immobiliare: residenziale, direzionale, commerciale, risultato di progetti architettonici principalmente diretti ad assicurare sostenibilità economica agli investimenti ma ancora insufficienti ad alimentare una quarta destinazione altrettanto rilevante per il popolamento e l’identità dei luoghi: la destinazione relazionale o sociale.

Quest’ultima si manifesta all’interno di un contesto ospitale ad accogliere concerti, spettacoli dal vivo, eventi sportivi, format open air, mercati rionali e una miriade di altre effervescenze collettive determinanti ai fini dell’attrattività dell’area poiché in grado di offrire ai cittadini – residenti, lavoratori, commercianti, persone in transito – il sense of place e ragioni di interesse per sostare più a lungo e tornare in futuro.

Come Coordinatore del Master in Event Management di IED Milano mai come in questo momento di trasformazione sento la responsabilità di formare una nuova generazione di professionisti consapevole delle nascenti prospettive occupazionali nell’ambito dello sviluppo territoriale, event managers capaci di cogliere l’opportunità strategica di destinare il proprio know how a servizio dei developers e a favore di una rigenerazione orientata verso dimensioni always on per il mantenimento degli standard di qualità.

Non mi riferisco esclusivamente alla definizione di palinsesti site specific all’interno delle aree pubbliche e all’implementazione dei contenuti – passaggi conclusivi di un percorso più organico – ma alle attività di consulenza, affiancamento e presidio, funzionali alla predisposizione e alla gestione di infrastrutture, componenti allestitive, arredo urbano compatibili con l’organizzazione di eventi e pertanto indispensabili a configurare quella che ho definito destinazione relazionale o sociale nei nuovi quartieri e distretti.

Chi meglio di un event manager è a conoscenza delle dotazioni tecniche per lo spettacolo e delle soluzioni ottimali a garantire un flusso di pubblico in un dato contesto? Parlo di superfici, elementi di design dinamico, pozzetti telescopici, corrugati da interrare, energia e connettività, aree funzionali al carico/scarico, complessivamente delle necessità logistiche e dei servizi da definire nelle fasi di progettazione e redazione dei masterplan che solo una figura competente in materia di eventi è in grado di prevedere, integrare, implementare in ottemperanza ai princìpi di sostenibilità economica e ambientale.

Lo spazio teatrale è sempre stato edificato in funzione della scena: era così presso l’Antica Grecia e l’Impero Romano, durante l’età moderna fino al contemporaneo. Se nuovi palcoscenici prenderanno forma all’interno dell’ambiente urbano per promuovere l’engagement tra i cittadini e assicurare ritmo e vivacità ai nuovi quartieri e distretti, è ora di prendere atto che numerose incognite troveranno solo nell’event manager una risposta di senso.

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