Data

15 maggio 2024

Moda e arte si incrociano per ridefinire l’identità attraverso l’ibridazione di linguaggi diversi nei progetti degli studenti delle undici sedi del Gruppo IED

In occasione di Pitti Uomo, Michel Comte, artista contemporaneo ed uno dei fotografi di moda più importanti di tutti i tempi, ha accolto l’invito a seguire come Mentor il team di studenti e studentesse IED selezionati da tutte le undici sedi del Gruppo fra Italia, Spagna e Brasile per progettare Identity, l’installazione che sarà presentata il 12 giugno negli ambienti dell’ex Teatro dell’Oriuolo.

Il team di lavoro multidisciplinare ha unito le competenze delle aree di fashion design e styling con quelle di interior design, video, sound e fotografia per sviluppare un progetto dove la ricerca dell’arte incontra la riflessione della moda, nella cornice dell’ex Teatro dell’Oriuolo, che accoglie la prima installazione aperta alla città di Firenze proprio durante la settimana internazionale di Pitti Uomo.

Michel Comte è stato scelto come Mentor per la sua capacità di esprimere l’arte attraverso i diversi linguaggi da lui utilizzati nel corso della sua carriera professionale come fotografo, filmmaker, foto-giornalista, oltre che per la sua aderenza ai temi culturali e sociali, l’impiego di materiali innovativi e per l’attenzione ai processi di upcycling.

In un mondo consumato dal fast fashion, scelgo il denim giapponese come simbolo di uno stile sostenibile. Questa filosofia guida la mia curatela dell'installazione IED a Firenze, dove undici spazi di uguali dimensioni fungono da piattaforme per un'opera d'arte collettiva, fondendo personalità diverse in pura magia” dichiara Michel Comte, artista.

L’Artista ha indirizzato gli studenti nello sviluppo progettuale a partire da una riflessione sul tema dell’identità: in tempi in cui i dispositivi elettronici hanno superato la moda in termini di desiderabilità, come possiamo rappresentare chi siamo attraverso ciò che indossiamo? La moda resta uno dei mezzi principali per rappresentare chi siamo, la nostra identità.

Internet e globalizzazione hanno dato vita ad una moltitudine di nuove appartenenze virtuali appiattendo il senso di identità delle persone. L’individuo è diventato dividuo: non ha più un’identità o ne ha troppe. Anche la moda ha finito per diventare vittima di questo fenomeno: dovrebbe aiutarci ad indicare chi siamo e cosa rappre-sentiamo ma nella maggior parte dei casi è solo abbigliamento e decorazione”, sostiene Danilo Venturi Direttore IED Firenze.

"Indipendentemente dalle singole scelte di contenuto fatte da undici studenti provenienti da tutto il mon-do, esporre il concetto di identità culturale filtrato attraverso i loro occhi - nel nuovo polo IED delle Arti Digitali e Visive - ci permette di rivalutare la moda come una delle forme più significative d’espressione sociale e personale. Ci permette di tornare a guardare al futuro!" aggiunge Danilo Venturi.

L’installazione Identity sarà diffusa negli spazi interni e nel giardino dell’ex Teatro dell’Oriuolo, in un percorso che alternerà capi concettuali a sculture contemporanee. 

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