Queste, le visioni creative e anticonvenzionali alla base delle quattro campagne di guerriglia marketing ideate dagli studenti e dalle studentesse del III anno del corso Triennale in Design della Comunicazione di IED Roma, che nel mese di febbraio hanno animato i quartieri della Capitale. Si tratta dell’esame del corso di Metodologia Progettuale della Comunicazione Visiva tenuto dal docente Andrea Natella, che anche quest’anno ha raccolto i progetti della classe intorno a temi di grande importanza sociale.
“Dog shit experience” è il nome del lavoro curato dal primo gruppo, una denuncia all’incuria che accompagna diversi proprietari di cani. Per sensibilizzare sul tema, le deiezioni canine sono diventate oggetti di una mostra di “street art” realizzata sui marciapiedi del quartiere Testaccio. Il partito dei cinghiali (PDC) è la seconda provocazione lanciata dalla classe che, in vista delle elezioni regionali di febbraio, realizza una bizzarra campagna elettorale per un finto movimento di ambientalisti radicali – a favore dei cinghiali – con tanto di programma proposto ai cittadini del quartiere romano di Valle Aurelia. Un’azione territoriale arricchita da affissioni, pagine social e persino da una petizione online. “Altezza Reale”, la terza campagna realizzata, si è focalizzata sui cambiamenti climatici. Partendo da un articolo pubblicato dal New York Times il 1° gennaio ’23 che etichetta le persone di bassa statura come inquinatori minori rispetto agli altri, alcune studentesse, vestite da vigilesse e munite di metro, hanno misurato i passanti e “multato” tutti i più alti di 1,65 m suggerendogli di non riprodursi. Ai più bassi è stata consegnata invece una coroncina, per consacrarli come veri reali. Infine, “Once upon a dream”, la quarta campagna realizzata, si è concentrata sull’importanza del sogno. Tramite l’uso di oggetti di rimando al mondo infantile, gli studenti hanno esortato i passanti a scrivere il proprio sogno su una lavagnetta, con lo scopo di renderlo “reale” e per esortarle a non smettere mai.
Le 4 campagne di sensibilizzazione hanno preso vita sia online che offline, accendendo l’interesse di diverse testate giornalistiche locali, siti web e pagine social oltre che naturalmente la curiosità di moltissimi cittadini.