SURFACE #4: La copertina

Alte Terre

Una delle immagini del progetto fotografico "Alte Terre" di Alessandro Di Lenardo e Chiara Boccardi diventa la quarta copertina del progetto Fragile Surface.
Il progetto parla dell'iperurbanizzazione della montagna, tema scelto dagli studenti del corso triennale in Fotografia di IED Torino per affrontare il discorso relativo alla Sostenibilità ambientale e al rapporto Uomo/Natura.

SURFACE #4: Il progetto

Alte Terre

“ll turismo di massa invade le vallate di montagna; gli impianti sciistici sono sempre più attrezzati per ogni comfort; nuove e imponenti strutture piano piano sovrastano la natura selvaggia di boschi e prati.”

Alessandro Di Lenardo, e Chiara Boccardi studenti del Corso di Fotografia di IED Torino, intraprendono un lavoro di sensibilizzazione legato al fenomeno di iper-urbanizzazione della montagna, indagando il sentimento di un luogo che sta perdendo la sua autenticità, deturpato da un desiderio di sfruttamento che le manca continuamente di rispetto.

Per enfatizzare il tema gli autori attuano un intervento digitale che cancella ma allo stesso tempo evidenzia le strutture che risultano di troppo nel paesaggio quali pali, cannoni spara neve, stazioni, piloni.

Il titolo del progetto è Alte Terre che riprende l’uso dell’espressione Terre Alte, affermatasi da alcuni anni per indicare le regioni di montagna occupate e vissute dall’uomo

La fotografia utilizzata per l’immagine di copertina è stata scattata nell’impianto sciistico di Artesina MondoleSki in Provincia di Cuneo, Piemonte, ai piedi del Monte Mondolè nella catena delle Alpi Liguri, il 3 dicembre 2021. 

Il percorso di Ricerca

Il progetto è il risultato di un percorso di ricerca a cura del docente Matteo Balduzzi che inizia al secondo semestre del primo anno e  si conclude al primo semestre del terzo anno con l’esame del modulo Metodologie e Tecniche del Contemporaneo.

Matteo Balduzzi è architetto di formazione, curatore del Museo di Fotografia Contemporanea e docente. Opera nel campo dell'arte pubblica e della fotografia, intesa principalmente come mezzo di relazione tra le persone, l'ambiente, la memoria individuale e collettiva.

I due studenti hanno lavorato dapprima in modo individuale, su due temi diversi ma connessi al mondo della montagna, e hanno poi deciso di unire i loro sforzi nel progetto Alte Terre.

Scopri i dettagli del loro percorso e i futuri sviluppi.

Il docente Matteo Balduzzi:

Durante il secondo semestre del primo anno avviene la co-costruzione del briefing e vengono condivisi i riferimenti teorici, gli studenti iniziano a proporre temi di ricerca e a documentarsi tramite una bibliografia di riferimento, reference, sopralluoghi e suggestioni personali. E’ piuttosto frequente che durante questo primo periodo non vengano prodotte immagini, ma che il confronto avvenga su base teorica/tematica.

 

 

 

 

Gli studenti:

Abbiamo iniziato a lavorare ognuno su un tema personale legato alla montagna, con l’intenzione di realizzare due progetti distinti. Durante il primo anno io (Alessandro  Di Lenardo)  ho portato avanti un progetto legato alla vita nei Resort ad alta quota mentre Chiara si è occupata della vita nei rifugi. Entrambi i progetti guardavano alla montagna ma da un punto di vista diverso. I primi scatti sono stati realizzati durante il secondo anno, poiché il primo semestre del primo anno è stato dedicato alla ricerca e avevo avuto l'opportunità di scattare solo alcune immagini di sopralluogo, utili a comprendere meglio sia il tema sia le difficoltà del lavoro (anche a causa dei problemi legati al periodo del Covid).

 

Il docente Matteo Balduzzi:

Il primo e il secondo semestre del secondo anno sono i momenti in cui prende vita il progetto, gli studenti in autonomia devono affrontare tutti gli aspetti connessi alla produzione delle immagini: trasporti, logistica, attrezzature, permessi, liberatorie, produzione e post-produzione. Il tempo è tanto e in questo periodo gli studenti stessi cambiano, sia come personalmente che professionalmente. Non è quindi raro che si cambi direzione. Emergono in questa fase le questioni legate allo stile e le prime decisioni riguardo la post-produzione. Al termine del secondo semestre del secondo anno il progetto deve essere completamente delineato e la produzione delle immagini arriva circa all’80 %.

 

Gli studenti:

Abbiamo iniziato a collaborare per gestire gli aspetti pratici delle visite e man mano i nostri punti di vista si sono avvicinati, ognuno di noi ha abbandonato il progetto iniziale e abbiamo deciso di concentrarci sul tema comune dell’iper-urbanizzazione della montagna e delle strutture che sono ormai entrate a far parte del paesaggio. Il punto in comune è stato senza dubbio la volontà di raccontare la tematica ambientale e la sostenibilità, legata alla montagna depredata dal turismo di massa.

Durante il primo semestre del secondo anno, l'idea del lavoro sui resort/rifugi si trasforma e nasce il progetto congiunto. Nel corso del secondo anno prende man mano forma la soluzione visiva che sarà poi definitiva, ossia quella di lavorare in post-produzione sottraendo alle immagini le strutture legate allo sfruttamento dell'ambiente.

Il docente Matteo Balduzzi:

Il primo semestre del terzo anno è dedicato alla definizione degli ultimi dettagli e alla realizzazione di un output progettuale che può prendere diverse forme, a seconda della natura del progetto stesso. Di norma viene prodotto un impaginato cartaceo, o una serie di stampe ma c’è spazio per gli oggetti più diversi, quali siti web, installazioni, video e altro ancora. 

Nel frattempo gli studenti, forti dell’esperienza appena conclusa, iniziano a pensare al progetto finale del percorso triennale.

 

Gli studenti:

Nel corso del terzo anno, a progetto ormai definito le nostre strade si separano nuovamente, da una parte io ho lavorato all’editing e sulla forma finale del progetto (un dummy di pubblicazione), realizzando ancora alcune immagini per completare la sequenza, mentre Chiara si è trasferita presso la sede IED di Roma e ha continuato a lavorare al progetto continuando la ricerca negli impianti sciistici locali. Al momento siamo concentrati nell’ultimo anno di corso, io a Torino e Chiara a Roma; ci piacerebbe lavorare nuovamente insieme nella stagione estiva per completare anche la seconda parte del progetto in cui applicare la tecnica della desaturazione a nuovi paesaggi. E’ possibile che Chiara utilizzi il lavoro come base per il suo progetto di Tesi.

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