SURFACE #7: La copertina

TRANSITIONS- Fluvoxamina

Uno scatto del progetto Fluvoxamina di Gaia Invernizzi presentato a Pitti Uomo 104 nella mostra collettiva TRANSITIONS inaugura la seconda stagione di Fragile Surface

SURFACE #7: Il progetto

la curatela collettiva è il tema della nuova copertina

La manifestazione scelta come ispirazione per la prima copertina della nuova serie è documenta 15, svoltasi la scorsa estate a Kassel e curata da  ruangrupa: il collettivo di artisti con sede a Jakarta che ha costruito le fondamenta della loro esposizione sui valori e le idee fondamentali di lumbung (termine indonesiano per un granaio di riso comune). Il lumbung come modello artistico ed economico è radicato in principi come la collettività, la condivisione delle risorse comuni e l'allocazione equa, ed è incarnato in tutte le parti della collaborazione e della mostra.

Partendo quindi dal concetto di curatela collettiva proponiamo l’immagine di copertina dal progetto Fluvoxamina di Gaia Invernizzi che ha partecipato all’installazione collettiva TRANSITIONS, con la mentorship di Lucy Orta, presentato da IED durante l’ultima edizione di Pitti Uomo a Firenze.

L’immagine scelta è un dettaglio delle manipolazioni tessili realizzate per i tessuti della collezione, la prospettiva ravvicinata restituisce un’immagine simbolo di una collettività di individui connessi da molteplici relazioni.

L’installazione, attraverso l'uso di materiale e elementi formali ricorrenti, crea un campo comune dentro il quale il concept di Transitions è stato interpretato. Un grande stage accoglie i diversi progetti che dialogano fra loro e abitano lo spazio con un lavoro corale e allo stesso tempo multiforme. Gli studenti sono stati chiamati a decodificare il termine transizione inteso come momento di passaggio e di complessità che ogni cambiamento comporta: ogni transizione è la conseguenza di una necessità di adattamento a una crisi che permette al contempo di progettare un futuro diverso. Ogni transizione è un passaggio che ripensa le forme dell'umano dal punto di vista sociale, ecologico, tecnologico. 

I progetti esposti nell’installazione Transitions sono:

Fluvoxamina performance di interazione libera con capsule collection di Gaia Invernizzi

Jano Bikoitza video ed outfit di Marcos Escobar Aguirre

The Transition of Silence performance con tessuti e materiali sonori di Luca Mantovani

Dizygoth capsule di capi tecnici e materiali di ricerca sulle bioplastiche di Carolina Puiggròs Figueras

From Flesh to Code, a Dialogue on Transition performance di Michele Serra

PRODIGY capsule e performance ispirate all’uomo-gargoyle di Riccardo Lerda

Body of Transformations, Transformations of Body installazione di Federica Borzì

Survive zaino di Livio Pilla

Tra gli otto progetti presentati, per la copertina di Artribune #74 è stato scelto Fluvoxamina performance di interazione libera con capsule collection di Gaia Invernizzi - IED Milano.   

La performance porta a conoscere se stessi grazie all'interazione con i capi, questi non seguiranno le linee e le forme del corpo esistente ma ne creeranno uno nuovo.
L’immagine scelta è un dettaglio delle manipolazioni tessili realizzate per i tessuti della collezione, la prospettiva ravvicinata restituisce un’immagine simbolo di una collettività di individui connessi da molteplici relazioni.

 

 

FLUVOXAMINA: Il progetto

FLUVOXAMINA: Le manipolazioni

I tessuti utilizzati in collezione sono stati studiati sia dal punto di vista funzionale, ricorrendo a tessuti tecnici, ma anche quello estetico ed espressivo andando ad alterare la natura di determinati tessuti pre esistenti e creandone di nuovi tramite lo studio di pattern per la realizzazione di uno jacquard.

Le manipolazioni comprendono principalmente due tecniche: l’agugliatura che conferisce all’accoppiamento di più tessuti un aspetto quasi scultoreo, amorfo e la bollitura del tessuto con piccoli elementi in acciaio che imprimono la propria forma nella struttura dello stesso

"La cosa più interessante e stimolante, oltre il confronto diretto con Lucy, è stato interagire con gli altri designer. Durante i mesi di lavoro e soprattutto durante i giorni di esposizione il parere e il confronto sono stati un elemento fondamentale per la crescita e messa in discussione personale. I feedback reciproci hanno permesso delle migliorie e delle modifiche senza andare però ad intaccare l’identità del lavoro e del designer rendendo così l’installazione coesa ma ben distinta." Gaia Invernizzi

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